
Davvero molto numeroso è stato il pubblico venuto ad ascoltare la Prof.ssa Cristina Galassi, docente presso l'Università per stranieri di Perugia, che lo scorso 21 novembre ha raccontato le varie fasi delle spoliazioni napoleoniche in Italia e il desiderio di creare un museo universale grazie alle opere di artisti sia celebri che meno noti. Ad essere portati a Parigi come in trionfo sono state centinaia tra tele e pale d'altare, sia intere che anche mutilate, sottratte a diverse chiese, ma anche oggetti di altro genere, soprattutto se realizzati in metalli preziosi da poter fondere. È stato il caso, per esempio, di un modellino della città di Vicenza attribuito a Palladio e che si credeva fosse in puro argento, distrutto nel 1797. Il tema ha riscosso, com'era prevedibile, un grande interesse e molte sono state le domande poste dai partecipanti alla fine della conferenza.